- 10 Novembre 2018
Negli ultimi mesi abbiamo assistito a un attacco contro i motori diesel. L’accusa? Inquinare troppo, addirittura più dei benzina. Secondo alcune ricerche, le emissioni di ossidi di azoto (NOx) delle auto diesel sarebbe di gran lunga maggiori rispetto al consentito. Per questo motivo, molti vedono il futuro di questi motori appeso a un filo. Eppure potrebbe non essere proprio così vero.
Il Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR) ha parlato a favore dei motori diesel Euro 6 ed Euro 6D TEMP. Inoltre, sono sorte considerazioni interessati rispetto al grado di inquinamento delle auto elettriche. Nonostante destino meno preoccupazioni di diesel e benzina, le auto di questo tipo avrebbero un lato oscuro poco conosciuto.
Le emissioni di un’auto sono legate non solo dal motore, ma anche dai freni e dai pneumatici. Considerando anche questi criteri, le auto elettriche potrebbero essere addirittura più inquinanti dei diesel Euro 6.
Costruttori e Unione Europea parrebbero aver decretato la fine dei motori diesel, con norme sempre più rigide. La città di Amburgo (Germania) ha addirittura vietato l’acceso al centro ai veicoli Euro 5. Gli unici a poter circolare senza problemi sono gli Euro 6, quindi gli ultimi modelli. La decisione ha però suscitato non poche perplessità: i diesel sono davvero più inquinanti dei benzina?
La questione è meno ovvia di quello che molti pensano. Si trovano studi sia a favore sia contro i motori diesel, condotti da realtà aziendali e non a scopo di lucro. Dare una risposta univoca è quindi difficile, specie perché sono tanti i fattori da prendere in considerazione.
I motori diesel emettono molta meno CO2 rispetto ai benzina, inquinando di meno da questo punto di vista. Di contro, sono stati accusati di emettere molte più polveri sottili rispetto ai benzina. Questo è vero però solo per i modelli più vecchi: un’auto diesel Euro 6 emette anche l’80% in meno di polveri sottili rispetto a una Euro 4. C’è stato quindi un netto miglioramento della tecnologia, che ha reso i nuovi motori meno inquinanti.
I motori diesel Euro 6 hanno un altro vantaggio rispetto a benzina e auto elettriche: pneumatici e freni meno inquinanti. Non tutti lo sanno, ma anche questi due elementi producono polveri sottili. Poca roba? Insomma: freni e pneumatici sono responsabili del 32% del particolato emesso dalle auto.
Un’auto elettrica inquina molto meno di un diesel sul piano dell’emissione di CO2, ma solo nell’utilizzo puro. Se si considera la provenienza dell’energia elettrica usata per alimentarle, il bilancio cambia. Seppure in maniera indiretta, un motore elettrico fa uso di fonti di energia non sempre pulite e rinnovabili. Di conseguenza, non sono a impatto 0 come piacerebbe pensare.
Un altro punto a sfavore delle auto elettriche è l’inquinamento causato da pneumatici e freni. In media le auto elettriche pesano più di auto diesel e benzina, a causa della presenza delle batterie. Di conseguenza, pneumatici e freni si consumano più in fretta e inquinano di più. Per quanto la questione possa sembrare quasi stupida, considerato l’intero ciclo di vita dell’auto comporta un impatto ambientale non trascurabile. La produzione e lo smaltimento dei pneumatici hanno un peso sull’inquinamento generale. Lo stesso vale per le polveri sottili emesse dal contatto con l’asfalto durante la guida.
Infine, il punto dolente delle auto elettriche sono le batterie: rappresentano il 40% dell’impatto ambientale dei veicoli elettrici. Oltre che essere pesanti, la loro produzione richiede un notevole dispendio di risorse materiali ed energetiche. Lo stesso vale per lo smaltimento, legato a una filiera ancora in evoluzione.
Il quadro finale è abbastanza chiaro: le auto elettriche hanno un ottimo potenziale, ma non sono così poco inquinanti. Affinché riescano davvero ad essere meno inquinanti dei motori diesel, sarà necessario rivoluzionare la loro filiera. Serviranno: tecnologie eco per le batterie; fonti di energia in buona parte rinnovabili e sostenibili; ottimizzazione delle funzioni dei veicoli. Fino ad allora, il confronto con i motori diesel sarà pressapoco alla pari.
Honda ha lanciato il suo primo motore diesel nel 2003 e da allora ha fatto grossi passi in avanti. Secondo la casa automobilistica giapponese, le ultime tecnologie Honda sono a dir poco “spettacolari”. Rispetto ai modelli di 15 anni fa, i propulsori attuali emettono il 34,9% in meno di CO2, il 66,9% in meno di NOx e il 99,3% in meno di particolato. Risultati incredibili, che mirano a ridurre in maniera drastica l’impatto delle nuove Honda. Eppure, non è ancora finita.
L’ingegnere capo dei modelli Civic per l’Europa, Suehiro Hasshi, riporta un obiettivo molto più ambizioso. Honda intende ridurre le emissioni dei suoi motori ulteriormente prima del 2020, quando scatteranno i nuovi limiti imposti dall’Europa. L’azienda mira a diminuire sia la produzione di CO2 sia quella di polveri sottili, il punto più dolente per i diesel. Per farlo sta agendo sia sui motori sia sulle altre componenti dell’auto.
I nuovi modelli diesel Honda hanno tagliato l’attrito dei cilindri, riducendo il rilascio nell’aria di Noc. Inoltre, le nuove tecnologie introdotte hanno diminuito le emissioni senza dover introdurre additivi nel serbatoio. Anche i NOx dei nuovi modelli si confermano ben sotto i limiti imposti dalla normativa europea.
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